venerdì 13 aprile 2012


La curiosità è una continua ricerca del nuovo, dello sconosciuto, è il desiderio di acquisizione anche di un solo tassello che si vada ad inserire nel disegno sempre incompleto della nostra conoscenza. Essa è un sistema per aprire e rendere più elastica la nostra mente nei confronti di tutto ciò che ci circonda.
La curiosità diventa così il nostro personale strumento per salire, giorno dopo giorno, le scale della consapevolezza e della stima in noi stessi.
Ci sentiamo motivati a curiosare quando avvertiremo una mancanza, una carenza di qualunque tipo, quando, cioè, la necessità sarà quella di colmare un vuoto.
Tutti gli esseri viventi sono curiosi , la differenza sta nel fatto che, per noi, la curiosità, pur essendo direzionata verso uno scopo, non termina al raggiungimento dell’obiettivo, ma si spinge oltre.
La curiosità può essere qualcosa di innato: sono incuriosito da tutto ciò che emette suoni particolari, oppure dalle cose che non conosco, che mi sfuggono, la novità, una cosa o un comportamento che non ho mai visto e che, sul momento, mi lascia perplesso.
Con la tristezza, la curiosità può diventare la nostra ancora di salvezza per non cadere nell’isolamento dal resto del mondo e per non escludere il mondo da noi stessi.

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